Stefano Bonaccini incontra il Circolo PD di Washington DC

di Adolfo Gatti, Segretario Circolo PD Washington DC

Come a casa rincontri la famiglia e gli amici storici con cui hai condiviso momenti della vita, al partito ritrovi persone con cui condividi idee e soprattutto desideri, rivolti alla comunità e alla società alla quale vi ritenete legati. Per noi all’estero, il partito ha preso la forma che in Italia vorremmo avesse mantenuto: un posto, una comunità, di ritrovo dove ci si scambiano pensieri in modo grezzo, senza peli sulla lingua, in amicizia, complicità, e, a volte, anche appassionato antagonismo. Insomma, si va al partito come si va a una rimpatriata.

Il 14 ottobre è stato il sedicesimo compleanno del Partito Democratico e per i compleanni si fanno le feste. Così è stato per il Circolo PD Washington che, per “congiunture astrali”, è diventato una piccola rappresentazione della galassia del PD in America. Infatti, qui nella capitale per il grande incontro degli Italiani in America, il gala del NIAF che quest’anno ha onorato la regione Emilia-Romagna e che è stato presenziato anche dal Presidente Biden, era presente il Presidente del Partito Democratico Stefano Bonaccini, insieme al Deputato PD del Nord e Centro America Christian Di Sanzo, e membri dei circoli PD di Houston, Philadelphia e San Francisco. E quale può essere il modo migliore per ricaricare le batterie tra un incontro istituzionale e un altro? Ovviamente una pizza (in pizzeria) con il circolo PD di Washington!

Riflettendoci, è qualcosa di speciale che una persona sulla quale si sia discusso e dibattuto appassionatamente nelle primarie di partito pochi mesi prima, come un concetto astratto o una rappresentazione teorica di un modo di fare politica, si sia materializzato davanti a noi. Questa è una peculiarità e una qualità del Partito Democratico: avere la propria rappresentanza scelta dal basso e con luoghi dove è possibile incontrarla. Molto del merito per questo incontro va all’On. Christian Di Sanzo che, essendo stato a lungo segretario di circolo, opera perché i circoli ritornino al centro dello scambio tra cittadino e rappresentante, una rete di comunità interurbana e interstatale in cui si condividono conoscenze, opportunità, cultura, e politica.

Alla pizzeria ci sono molti simboli di una squadra di calcio (non tifata dall’ospite), ma Stefano Bonaccini si mette comodo e, dopo un’introduzione, si espone a domande anche scomode con energia, dati alla mano ed esempi. Tutte caratteristiche che lo hanno contraddistinto durante la campagna delle primarie e che ora vengono messe in mostra all’incontro. Bonaccini guida una regione, l’Emilia Romagna, che per livelli di qualità di vita, ricchezza pro capite e innovazione non ha da invidiare nessuno in Europa. Quindi ne elenca i progressi acquisiti e dimostra il desiderio di migliorarsi ancora. Avendo uno staff dedicato alle relazioni internazionali della regione, è infatti spesso negli Stati Uniti per sviluppare relazioni fra la regione (imprese, scuole, e pubblico) e centri di eccellenza e gruppi industriali in America. 

Tra di noi, però, Bonaccini è venuto con la voglia di partecipare, stare tra le persone, e ha trovato un gruppo di menti pronte ad accoglierlo in tutti sensi, perché del Circolo PD Washington si può dire molto, ma non che non sia preparato. E come lo stagionato iscritto alla Festa dell’Unità, lui non si è tirato indietro anche cimentandosi in un acceso scambio su un grande classico dei dibattiti Dem: “se vocazione maggioritaria sia possibile mantenendo un’anima”. Una tesi che Bonaccini considera assiomatica per un partito di sinistra che vuole riprendersi la fiducia di quei ceti che ora votano anche a destra. 

Insomma, per il suo compleanno, è stato il PD a regalarci qualcosa quest’anno a Washington, il sapore inconfondibile di una rimpatriata fra amici.

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