Migrants of the World

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Prospettive, Silvia Minguzzi

Dopo i fatti dello scorso 18 Aprile 2015 quando oltre 900 persone hanno perso la vita nell’ormai tristemente famoso tratto di Mar Mediterraneo tra la Libia e la Sicilia, in seguito al ribaltamento di un barcone stracolmo di migranti l’Alto rappresentante della politica estera Federica Mogherini ha presentato una proposta (L’agenda per l’Immigrazione) approvata la scorsa settimana dalla durante il vertice Europeo straordinario per provare ad affrontare il disastro umanitario dell Immigrazione dal Nord Africa all’Europa.

L’Agenda per l’Immigrazione (leggi il testo qui) prevede 4 punti fondamentali:

  • L’aiuto ai Paesi di origine e transito dei migranti,
  • Il controllo delle frontiere a sud della Libia e nei Paesi limitrofi,
  • Missioni di sicurezza e difesa contro trafficanti e scafisti
  • L’obbligatorietà della suddivisione dei profughi in base ad un meccanismo di quote.

Quest’ultimo punto, il piu’ controverso ha trovato forti resistenze da Paesi quail il Regno Unito, Ungheria, Irlanda e Danimarca che hanno gia’ dichiarato di opporsi alla risoluzione, mentre Parigi e Madrid chiedono revisioni.

Purtroppo nonostante gli sforzi Europei, L’agenda per L’immigrazione sembra ancora una risposta troppo blanda per fronteggiare un’emergenza umanitaria di queste dimensioni. Dopo la strage di Aprile sono stati triplicati i fondi alla missione Triton di Frontex, ma questo significa tornare ai soldi messi in campo dalla sola Italia con l’operazione Mare Nostrum che aveva in piu’ lo scopo di salvataggio di vite umane in mare a differenza di Triton che si limita al controllo delle frontiere fino a 30 miglia dale coste Europee. Inoltre fattore fondamentale sarebbe cercare di attaccare il problema della fuga dal continente africano, (ma non solo, basti pensare ai numeri della migrazione dalla Siria) con una politica a lungo termine che si impegni ad affrontare le cause della migrazione di massa a cui stiamo assistendo. L’ONU prevede che altri 500.000 siriani lasceranno il paese nel 2015, secondo l’AP. I rifugiati provenienti dall’Eritrea, il secondo più grande gruppo di immigrati, indicano l’arruolamento forzato e un governo repressivo come motivo per lasciare il proprio paese. Continueremo ad assistere al continuo flusso di immigrati fino a quando questi conflitti persisteranno.

Insomma la questione immigrazione verso l’Europa va trattata senza populismo per quello che realmente e’: un’emergenza umanitaria a cui l’Europa deve rispondere con ogni mezzo. Purtroppo la discussione dell’opinione pubblica sull’immigrazione nel nostro Paese si sposta facilmente su stereotipi del migrante e della condizione degli immigrati poveri, disperati e disgraziati.

Da ricordare sono alcuni punti: I migranti arrivano in Italia, ma molto spesso non vogliono restare nel territorio italiano, non si puo’ quindi certo parlare di un’invasione. Sono purtroppo le attuali politiche come il trattato di Dublino che limita la liberta’ di circolazione in Europa che causano il congestionamento di casi in Italia. L’idea di colpire gli scafisti bombardando i barconi e’ alquanto bizzarra. Gli scafisti non sono la causa del problema immigrazione, ma la conseguenza di guerre nei Paesi Africani e non solo.

L’idea che avere un piano di ricerca e soccorso dei migranti in mare aumenta il numero delle persone disposte a lasciare il proprio Paese (il cosiddetto push factor) e’ stato contraddetto dai fatti recenti. Con Triton di Frontex le morti in mare sono aumentate di oltre 9 volte nel 2015. La povertà, l’instabilità politica e la guerra civile in Nord Africa e in Medio Oriente sono potenti fattori push per la migrazione.

L’idea che gli immigrati rubano il lavoro agli Italiani e’ non solo un’idea razzista, ma anche falsa, perche’ certamente vanno ad occupare spazi inoccupabili dagli italiani purtroppo spesso a livello di schiavitu’. Ma se poi gli stessi non lavorano vengono accusati di venire in Italia ed essere mantenuti dallo Stato Italiano con quei famigerati 35 euro che spesso si sentono nominare. I 35 euro sono solo una percentuale che viene riconosciuta allo Stato Italiano per affrontare i costi dei centri di accoglienza sul territorio.

La verita’ e’ che l’immigrazione genera ricchezza, culturale ed economica. Noi emigrati Italiani negli Stati Uniti non possiamo non guardare al comportamento di una parte dell’Europa e dell’Italia che sembra davvero inumana ed egoista. L’immigrazione e’ un fenomeno che non puo’ essere fermato, puo’ solo essere affrontato con maturita’ e solidarieta’. L’immigrazione a cui stiamo assistendo e’ cosi’ disperata da trovare plausibile chiudere il proprio figlio in una valigia, nella speranza di fargli attraversare la frontiera e sperare in un futuro. L’Europa non puo’ non dare una risposta a situazioni del genere e speriamo che il Partito Democratico si schieri con forza per trovare soluzioni reali a livello internazionale con lo scopo principale di proteggere le persone e non i confini, che si tratta di VITE umane.

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